AL SUO SECONDO ANNO NELLA LOTUS CUP, STEFANO ZERBI È IN COSTANTE CRESCITA

Lui a Monza è di casa, nel vero senso della parola. Ed è proprio sui 5.793 metri del leggendario “Tempio della Velocità” che Stefano Zerbi vuole la sua prima vittoria in Pirelli Cup al suo secondo anno nella Lotus Cup Italia. Il simpatico pilota dell’Aggressive Team Italia è pronto a dare battaglia davanti ad amici e tifosi in un week end che si preannuncia davvero infuocato, sotto ogni aspetto!

Stefano Zerbi, secondo anno nella Lotus Cup Italia e un inizio sicuramente positivo, più combattivo rispetto al 2015; qual è il tuo bilancio di questa prima parte di stagione dopo quella di “apprendistato” dello scorso anno?

Il bilancio di questa prima parte di stagione è complessivamente positivo: le mie prestazioni sono migliorate sensibilmente rispetto all’anno scorso – che era la prima stagione in Lotus e anche la prima a tempo pieno dopo qualche gara in Ibiza Cup nel 2014 – e sono stabilmente nel “pacchetto di mischia” che segue i (per ora innarivabili) primi 5-6 piloti. Grazie ai consigli del mio team manager Mauro Guastamacchia e del mio compagno di squadra Lorenzo Pegoraro, ho fatto progressi in termini di prestazione pura e “cattiveria agonistica”, confermando di essere molto più competitivo sul passo gara anche grazie all’ottimo bilanciamento della mia Lotus perfettamente messa a punto dall’Aggressive Team Italia. Devo chiaramente migliorare nelle partenze e resta qualche rimpianto per la sfortuna patita ad Adria – dove dopo la pole in Pirelli cup, in gara sono stato tradito dall’aquaplaning in condizioni meteo a dir poco proibitive – e per Magione, dove in gara non sono riuscito a confermare quanto mostrato in qualifica.

A Misano Adriatico hai disputato un’ottima Gara 1 centrando il tuo primo podio nella Pirelli Cup… Ora non resta che la vittoria! Su quale dei prossimi circuiti ti vedi più a tuo agio?

Il primo podio della mia “carriera” (replicato anche in Gara 2) è stato un’emozione impagabile. Credo sia giunto meritatamente e al termine di una lunga e divertente battaglia con l’amico-rivale Vito Utzieri. Rivedendo le immagini della gara, credo che anche il pubblico si sia divertito molto nel vedere la nostra battaglia che, come sempre, è stata estremamente corretta. Con una partenza migliore avrei potuto rimanere agganciato al gruppetto davanti a me, ma ho archiviato la gara come una delle migliori e più divertenti finora, peraltro su una pista che amo. Circa i prossimi circuiti, a Monza penso di poter fare bene, anche se so già che il meglio di me verrà fuori a Imola. Al Mugello invece… cercherò di stringere i denti.

Come ti trovi al volante della Lotus Elise Cup PB-R?

La Lotus Elise Cup PB-R è un’auto a dir poco fantastica: maneggevole, precisa, sincera con cui è facile prendere confidenza. Dà sensazioni da vera GT e si dimostra efficace sia sul lento che sul veloce. Motore e cambio sono altrettanto efficaci e in linea con quanto ogni pilota vorrebbe. Si vede chiaramente quanto, a fronte di una base di partenza eccellente, i tecnici di PB Racing ed Hexathron Racing Systems sono riusciti a renderla un mezzo da corsa che rasenta la perfezione. Come già detto poi il mio team ci mette sempre del suo per adattarla alle esigenze di un gentleman driver come me. Credo che sia la vettura giusta sia per i neofiti che per chi ha già molta esperienza sui cordoli.

Prima di approdare nella Lotus Cup Italia, avevi preso parte ad un altro monomarca, la SEAT Ibiza Cup; quali sono le differenze principali e i pregi/difetti di una e dell’altra vettura?

I primi passi da pilota mossi in Ibiza Cup sono stati molto utili visto che la vettura spagnola è un ottimo prodotto per imparare a portare al limite un mezzo da competizione e la bagarre tipica di quel campionato aiuta a prendere confidenza con le “battaglie” in gruppo. La Lotus è decisamente di un altro livello sia come impostazione meccanica – motore centrale e trazione posteriore – sia come sofisticatezza meccanica e aerodinamica che si traduce in prestazioni assolute molto superiori ma anche e soprattutto in una maggiore facilità nel portarla al limite e in una maggiore sincerità nel gestirne le reazioni.

Quest’anno hai scelto di continuare con la squadra che ha dominato nel 2015, affiancato in alcune gare da Mauro Guastamacchia e in altre (come a Monza) da altri piloti: come ti trovi con l’Aggressive Team Italia e quali sono le tue ambizioni per questa stagione?

Con l’Aggressive Team Italia mi trovo molto bene. Il livello di professionalità è massimo e l’attenzione data ai piloti è eccellente. Con Mauro e tutti i suoi ragazzi, a cominciare dal mio ingegnere Amedeo Bertini per poi passare ai meccanici (Andrea Garlaschi, Andrea Padula e Thomas), c’è un rapporto di amicizia e fiducia reciproca che aiuta ad affrontare le gare con serenità. Sono molto soddisfatto di tutto il team e anzi colgo l’occasione per ringraziarli per il loro supporto e la loro professionalità. L’anno prossimo vorrei continuare a correre con questo team e spero di riuscire ad avvalermi del supporto di qualche sponsor in virtù delle mie prestazioni in crescendo. Tornando a quest’anno, in linea con il mio “ruolo” di gentleman driver, vorrei andare a podio della Pirelli Cup in modo più stabile e approfittare delle occasioni che si presenteranno per qualche piazzamento più prestigioso nella classifica assoluta.

Cosa ne pensi della serie?

La Lotus Cup è un campionato di ottimo livello che consente di divertirsi e migliorarsi con un’auto eccellente, sulle migliori piste d’Italia e con piloti-rivali di livello e di ogni età. L’atmosfera nel villaggio Lotus all’interno del paddock è sempre piacevole e non mancano momenti ludici che aiutano a stemperare la tensione pre-gara. La consiglio sia ai gentlemen come me che a chi ha ambizioni più elevate. Spero anche che lo spettacolo offerto finora attragga ulteriori piloti in modo tale da avere una griglia stabilmente più affollata.