Stefano D’Aste fa subito gli onori di casa (era la prima volta che avevo il piacere di incontrarlo) e mi parla del campionato e del grande lavoro svolto nella fase di sviluppo della vettura. Giusto il tempo di mettermi la tuta e sono pronto per salire a bordo. I tecnici PB Racing mi spiegano i comandi e le procedure di questa vettura: mi avvertono anche che, essendo una vettura dimostrativa, l’ala posteriore è stata regolata per fare molto carico aerodinamico e anche l’assetto è votato leggermente al sottosterzo in modo tale da essere sicura anche a chi non ha esperienze in pista.

Le mie aspettative sono alte, il marchio Lotus è da sempre famoso per la telaistica e l’handling e spero di poter avere da questa vettura sensazioni molto positive a riguardo. Il commissario in Pit Lane mi l’ok e via, si parte! Dopo solo un paio di tornate le gomme vanno in temperatura e comincio gradualmente a spingere per sfruttarle sempre di più. La vettura è molto reattiva e incredibilmente stabile in curva: rientro in corsia box per dar modo ai tecnici PB Racing di controllare la pressione delle slick Yokohama e riparto.

Il traffico in pista è elevato e questo non mi permette di effettuare nemmeno un giro completo “pulito”, ma ciò nonostante man mano che aumento il passo resto sempre più colpito da quanto il carico aerodinamico si faccia sentire su questa piccola Lotus. Mi permette di percorrere la Casanova e le due curve Arrabbiata addirittura in 5° marcia, con una velocità di percorrenza da fare invidia alle costosissime vetture di classe GT3! Anche la frenata non delude: grazie al peso ridotto l’Elise rallenta in spazi ridottissimi, restando sempre bilanciata anche alla curva Correntaio, dove posso staccare praticamente a curva già impostata, scalando in inserimento dalla 5 alla 3 marcia. Il punta-tacco in scalata risulta quasi superfluo, perché il retrotreno è sempre stabile.

Prima della mia prova temevo che il motore da 230 cavalli fosse poco prestazionale, ma ho dovuto ricredermi. Ovviamente non si raggiungono le velocità di punta di Ferrari o Porsche, sia chiaro, ma visto il suo peso contenuto e la coppia che grazie al compressore volumetrico è presente già a regimi intermedi, la Elise Cup ha una accelerazione eccellente. Non è necessario tirare allo spasimo i giri motore, ma anzi spesso conviene usare una marcia più alta per sfruttare l’erogazione che il motore offre.

Purtroppo è giunto presto il tempo di rientrare, proprio quando ci stavo prendendo gusto! Anche se con il setup offertomi il sottosterzo era percepibile, quello di cui è capace la Elise Cup by PB Racing è sbalorditivo, ancora di più se si tiene conto del pezzo a cui viene proposta. Il mio giudizio in sintesi non può che essere totalmente positivo.”

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